Colorado PXL Curve 12 al Fuori Sanremo di Radio Italia.

L’attesissimo ‘Fuori Sanremo’ di Radio Italia ha ottenuto il successo di pubblico maggiore di sempre, ospitando secondo il suo collaudato format tutti gli artisti del Festival di Sanremo 2024, con interviste ed esibizioni live registrate nello studio appositamente allestito al Grand Hotel Londra.
Abbiamo chiesto a Ivan Lavezzoli, Lighting Designer e progettista del setup illuminotecnico di ‘Fuori Sanremo’, di descriverci il dietro le quinte dell’allestimento.

Il Setup
Abbiamo disposto a terra, lungo due lati del palco, 7 barre LED motorizzate PXL Curve 12, inframezzate da 7 teste mobili LED Rogue Outcast BeamWash; 12 Clone erano installati sulle due americane che incorniciano il LED wall centrale; per colorare le americane abbiamo inserito 10 Colordash Accent 3, a coppie, uno sopra e uno sotto. Poi abbiamo disposto 4 tubi Well STX 360 al centro del palco, che mi hanno aiutato a creare un bel rapporto dimensionale tra i cantanti, lo spazio circostante e il Led Wall di sfondo.
Abbiamo organizzato il setup per gestire al meglio, con un unico palco, due momenti distinti: le interviste del pomeriggio e subito dopo il live serale.
Perciò ho scelto prodotti molto versatili, per avere la possibilità di allestire un mini set live in poco più di un’ora.

Chauvet Professional Colorado PXL Curve 12
Sia le PXL Curve 12 che i Rogue Outcast BeamWash, messi nel setup giusto, sono stati perfetti. Per le interviste usavamo le barre con il tilt all’1% della velocità, per dare un minimo di movimento, e lasciavamo fisso l’anello di LED degli Outcast.
La sera, gli artisti venivano e avevano a disposizione 20 minuti di prove, poi partivamo subito col live, quasi alla cieca.

Devo dire che le PXL Curve 12 sono state una manna dal cielo, perché sono prodotti che ti permettono di gestire mille situazioni differenti in pochissimo tempo.
Nonostante tempi così stretti, ho lavorato benissimo grazie ai preset di movimento delle barre (una modalità veloce da programmare). Le PXL Curve 12 hanno la capacità di gestire separatamente le loro 12 mini teste motorizzate, con possibilità di movimenti lenti, veloci, doppio colore, zoom; certamente un prodotto super completo che ti permette con pochi pezzi di creare un’immagine veramente bella.

Chauvet Professional Colorado PXL Curve 12

My Method Clone
Sullo stesso palco oltre ai proiettori LED ho voluto anche i Clone.
Il Clone è un prodotto che con un po’ di fantasia si può mettere ovunque, perché ha il classico feeling del tungsteno ed è anche bello da vedere. Durante le interviste li tenevo molto bassi, con dei micro movimenti di dimmer; usando un frontale a 5.600K, i Clone, con la loro luce calda sui 3.200K, facevano l’effetto di una bella lampada da arredamento.
Durante i live invece utilizzavo dei chase, più veloci o più lenti in base alle varie canzoni. Dato che avevamo un Led Wall centrale un po’ preponderante nella scenografia, li abbiamo usati come se fossero la sua cornice.

LightShark LS1
Per controllare tutto il sistema ho usato solo una LightShark con un nodo di rete, con cui ho gestito sia la sala principale che un altro ambiente, la zona accoglienza.
In pratica abbiamo usato 4 linee DMX: due via WiFi, con la prima che controllava alcuni proiettori nella zona accoglienza, e la seconda che gestiva i Well STX 360 sul palco; le altre due linee invece avevano cavi fisici e le abbiamo utilizzate per tutti i motorizzati.

Con il mio collega Riccardo Tessari, che mi ha affiancato come operatore Resolum Arena,  abbiamo creato un coordinamento tra i colori dei contenuti del Led Wall e quelli dei proiettori; nell’oretta di tempo prima del live facevamo una scaletta insieme, cercando il miglior match tra visual e luci per ogni canzone.

Chauvet Professional Well STX 360
Sono rimasto stupito dalla durata della batteria interna dei Well STX 360; ci facevo uno spettacolo più le prove e avevo ancora batteria che avanzava, nonostante li utilizzassi con tutti i loro effetti; in pratica li accendevo la mattina e li spegnevo la sera.
Non essendoci un vero palco, i Well STX 360 mi hanno permesso, con soli 4 pezzi, di creare un bel rapporto dimensionale tra i cantanti e lo spazio intorno. Li accendevi, li mettevi su, guardavi in camera la posizione corretta e davi quel minimo di stacco tra il Led Wall, i motorizzati e l’artista, creando la profondità che serviva.

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